Monologo al cinema: i 5 davvero indimenticabili
Sei un amante dei film? Ti piace perderti nelle immagini e nella recitazione degli attori? Allora sicuramente apprezzerai il valore del monologo al cinema. Ne hai uno preferito? Se la risposta è no, qui di seguito lo Staff di Unicusano Reggio Calabria te ne propone ben 5 tra cui scegliere. Se invece hai già un tuo monologo del cuore, potresti cambiare idea o comunque cogliere l’occasione per conoscere o ascoltare nuovamente alcuni tra i monologhi più famosi.
Questi, sono passati alla storia per la loro intensità – sia interpretativa che di contenuto. Pronto a fare un viaggio nella storia del cinema?
Cos’è un monologo
Prima di iniziare il nostro viaggio tra i monologhi più intensi del cinema, un breve ripasso su cos’è un monologo. Un monologo è un discorso tenuto da una sola persona e diretto a qualcun altro o ad un pubblico. Quest’ultimo è il caso del teatro o del monologo al cinema. La parola monologo deriva dal greco mònos, cioè solo, e logos, discorso. Bisogna fare attenzione a non confonderlo con il soliloquio, circostanza in cui colui o colei che parla indirizza le sue parole a sé stesso.
Monologo al cinema: ecco quelli da conoscere
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Quinto potere – “I’m mad as hell”
Quinto potere è un film del 1976 di Sidney Lumet che racconta la storia di Howard Beale, giornalista della UBS di Los Angeles che viene improvvisamente licenziato dal suo posto di lavoro. Questa notizia improvvisa lo porterà ad annunciare il suo suicidio in diretta TV. Fiutando l’affare, torna nella programmazione con uno spazio tutto suo in cui poter dare sfogo alle sue critiche verso il mondo e la società in cui viviamo. Il programma è inizialmente molto apprezzato dal pubblico, ma con il tempo subisce un fisiologico declino che porterà ad un tragico epilogo. Il monologo che ti riportiamo è passato alla storia e la frase originale “I’m mad as hell and I’m not going to take this anymore” è stata inserita al 19° posto nell’elenco dell’American Film Institute tra le 100 battute più memorabili della storia del cinema.
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Apocalypse Now – “L’orrore”
Apocalypse Now è un film del 1979 di Francis Ford Coppola ed è considerato il film sulla guerra in Vietnam più celebre di sempre. Racconta il dilemma insolubile tra il bene ed il male, impersonificati da il capitano Benjamin Willard e dal colonnello Walter Kurtz. Ma non si limita a questo: descrive con poetica maestria quanto di fatto questa netta separazione sia impossibile nella natura umana. Willard è psicologicamente provato dalle missioni che svolge. Kurtz impera come un sovrano-divinità su un villaggio di “dannati”. Dopo aver imprigionato Willard lo libera per concedergli poi le proprie teorie sulla guerra, l’umanità e la civiltà. E in questo monologo in particolare, decanta le lodi dei vietcong, guerrieri spietati ma perfetti.
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Blade Runner – “Io ne ho viste cose”
Blade Runner è un film del 1982 di Ridley Scott. È ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica dove dei replicanti simili all’uomo vengono fabbricati per essere utilizzati come forza lavoro su colonie extraterrestri. Sono esteticamente uguali agli umani, superiori in forza fisica e capacità intellettuali ed hanno una durata di vita limitata a 4 anni. Sei di loro riescono a fuggire dalle colonie e a tornare sulla Terra per cercare la libertà. Vengono scoperti e l’agente dell’unità Blade Runner (specializzata nel recupero dei replicanti fuggitivi) Rick Deckard viene incaricato di rintracciarli ed eliminarli. Riuscirà a prendere cinque di loro ma il sesto, Roy Batty, esaurirà il suo tempo di fronte a lui prima di essere catturato. Senza prima però lasciarlo impietrito con un discorso che è un monologo al cinema tra i più celebri.
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Pulp Fiction – “Ezechiele 25:17”
Pulp Fiction è un film di Quentin Tarantino del 1994 ed è un intreccio di varie storie collegate tra loro. Ci sono i due rapinatori e amanti Zucchino e Coniglietta, i due killer Vincent Vega e Jules Wallace, il loro capo Marsellus Wallace, sua moglie Mia e il pugile Butch. Ogni episodio si intreccia con l’altro in un susseguirsi di tragicomici eventi che non sono in ordine cronologico, ma seguono uno schema circolare che parte e finisce tra i tavoli dell’Howthorne Grill. Una delle scene più memorabili di questo film è il monologo di Jules, che fece meritare all’attore Samuel L.Jackson – tra le altre cose – anche la candidatura all’Oscar come Attore non protagonista.
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Trainspotting – “Scegliete la vita”
Trainspotting è un film del 1996 di Danny Boyle ambientato ad Edimburgo, in Scozia. Racconta la storia di un gruppo di amici, la maggior parte dei quali dediti all’uso di eroina, alcool ed altre droghe. È uno spaccato crudo – e a tratti anche divertente – della società del tempo dove il problema della tossicodipendenza e del degrado, con tutto quello che possono comportare, erano ancora molto forti. Qual è il motivo per cui è in questa lista? Perché il monologo iniziale – un monologo al cinema veramente memorabile – di Mark Renton che è il protagonista, racconta tutto il suo disprezzo per una “vita normale”: ma sarà ancora così alla fine del film?
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